giovedì 8 dicembre 2011

La Comunità di Pace di San José de Apartado’ è nuovamente sotto attacco

Azione urgente

La Comunità di Pace di San José de Apartado’ è nuovamente sotto attacco: il 28 novembre membri della comunità sono stati tenuti prigionieri per diverse ore da paramilitari.

 Vi chiediamo di diffondere l'appello e di firmarlo.

Di seguito abbiamo riportato la traduzione in italiano

Illustrissimo Signor Presidente Santos,

scriviamo in qualità di simpatizzanti di Amnesty Innternational, l’organizzazione non governativa che lotta per la difesa dei diritti umani dal 1961.

Ci permettiamo di scriverLe in riferimento al caso dei membri della Comunità di Pace di San José de Apartadó che sono stati tenuti prigionieri per diverse ore da dei paramilitari e per questo sono in grave pericolo.

Il 28 novembre 2011, quasi 200 paramilitari sono giunti nella borgata La Esperanza, Comune di Apartadó, uno dei numerosi villaggi che compongono la Comunità di Pace di San José de Apartadó. Gli abitanti della Comunità di Pace rifiutano di allearsi con qualsiasi attore del conflitto armato colombiano: gruppi guerriglieri, paramilitari e forze armate. Una cinquantina di persone, alcune delle quali membri della Comunità di Pace, sono state tenute prigioniere nel centro di salute de La Esperanza per diverse ore. I paramilitari hanno preso nota dei loro nomi e detto che avrebbero “investigato” su di loro. I paramilitari hanno inoltre riferito ai residenti che avrebbero assunto il controllo di tutte le terre di cui avessero avuto bisogno, indipendentemente dalla volontà dei proprietari. Hanno inoltre comunicato che avrebbero fatto lo stesso negli altri villaggi vicini.

Il 19 e 20 novembre, i paramilitari hanno installato dei posti di blocco nelle strade che circondano La Esperanza e altri villaggi vicini alla Comunità di Pace. Hanno fermato e interrogato tutte le persone di passaggio su quelle strade, togliendo loro il cibo che avevano con sé. Hanno detto loro che era vietato portar cibo nelle proprie case. Queste minacce arrivano in un momento in cui giungono rapporti che indicano che i paramilitari hanno consolidato la loro presenza nelle zone che circondano la Comunità di Pace, sebbene si tratti di una zona fortemente militarizzata.

Per questi motivi, esprimiamo la nostra preoccupazione per la sicurezza dei membri della Comunità di Pace di San José de Apartadó.

Ci rivolgiamo quindi a Lei affinché vengano condotte indagini complete e imparziali sulle minacce contro i membri della Comunità di Pace di San José de Apartadó e affinchè i risultati di tali indagini siano resi pubblici e i responsabili portati dinnanzi la giustizia.

Le ricordiamo il diritto della popolazione civile – inclusi i membi della Comunità di Pace di San José de Apartadó – a non essere trascinati nel conflitto.

La esortiamo ad adottare misure immediate per smantellare i gruppi paramilitari e rompere i loro legami con le forze di sicurezza, in accordo con gli impegni assunti dal governo e con le raccomandazioni formulate dall’ONU e da altre organizzazioni intergovernative.

La ringraziamo per la sua attenzione e Le porgiamo cordiali saluti.

lunedì 21 novembre 2011

COSTRUENDO VITA E SPERANZA.

      

COMUNITÁ DI PACE DI SAN JOSÉ DE APARTADÓ:


Carla Peracchi – Gr. 208 Amnesty International
Venerdí 11 novembre 2011. Barcellona (Catalunia). Ore 18.30.

Noelia e Jesús Emilio arrivano a Barcellona giovedi 10 di novembre 2011 dopo aver attraversato diverse cittá Europee, accompagnati da Amnesty International.

L’ incontro, finalmente, venerdi pomeriggio, giorno in cui é prevista la conferenza pubblica.
Vederli, dopo un anno, mi dá una grande emozione! É un grande regalo, per me, poterli riabbracciare e riincontrare in questa loro presenza.


Le persone venute a questo primo incontro conoscono tutte –direttamente o indirettamente- Noelia y Jesús Emilio.
Sono tutte persone facenti parte di diversi collettivi ed associazioni che si occupano di Colombia e Comunitá di Pace. Si conosce la lotta di San José de Apartadó. Si condivide la loro resistenza nonviolenta.
Non sono necessarie né premesse né  presentazioni: Jesús Emilio e Noelia vanno direttamente al nocciolo della questione.

Raccontano, innanzitutto, il loro incontro con i rappresentati del Parlamento Europeo, in occasione del premio Sájarov, che vede la Comunitá di Pace di San José de Apartadó tra i tre finalisti.

Jesús Emilio e Noelia ci tengono a sottolineare che la criminalizzazione ingiusta dei liders della Comunitá di Pace sta diventando sempre piú forte, e le stesse Associazioni ed Organizzazioni che lavorano al loro fianco, appoggiando e solidarizzando la scelta non violenta della Comunitá, si vedono accusate di essere portavoce e difensori della guerriglia.

Cosí, al grande dramma della situazione attuale che si vive nella zona di SJA, si aggiunge la falsa informazione che accusa i membri della Comunitá di Pace di essere parte attiva della guerriglia, macchiando e diffamando in maniera totalmente arbirtaria ed ingiusta i costruttori di questa alternativa pacifica e neutrale nel mezzo del conflitto armato colombiano.

Il paramilitarismo ed il narcotraffico giocano un ruolo determinante in tutta questa situazione e la politica del terrore viene attuata senza nessun limite da parte del Governo: piú la gente ha paura, piú lo stato si garantisce il silenzio della popolazione davanti a queste violenze.

Il Governo vuole creare divisione, diffondere l’odio tra gli stessi colombiani, disinformare.

Jesús Emilio ci spiega, inoltre, di come un’ uccisione effettuata da parte di un guerrigliero (e quindi la morte di un paramilitare), é l’annuncio di un massacro imminente ed aggiunge: “La matanza en Colombia acaba de empezar” (“Il massacro in Colombia é appena cominciato”).

Il cuore si ferma a questo pensiero.

Noelia, con la sua tenerezza di donna, riesce a dare un po’ di luce a questo dato cosí drammatico, affermando il valore delle vita, dicharando che non si puó mai celebrare l’uccisione di nessuno, di nessuna persona, chiunque essa sia.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, ed ogni persona che viene uccisa é il terribile segno che le cose non stanno migliorando.

Ci parla di come la Comunitá si organizza per dare opportunitá ai giovani di San José de Apartadó, ci racconta di come funziona la loro scuola, un’educazione autonoma in cui gli stessi studenti, una volta cresciuti, diventano gli insegnanti dei piú piccoli.

Ci spiega dell’impegno di tutti all’interno del lavoro comunitario; parla di difesa e denuncia; e per piú volte ripete la necessitá di “andare avanti”, essere coerenti, fare memoria per ogni vittima, pretendere -senza tregua- al governo il rispetto della vita ed il diritto a vivere nelle loro proprio terre.

Jesús Emilio aggiunge la necessitá di arrivare alle Universitá e ai politici, in modo tale da diffondere il piú possibile questo messaggio di Pace e di giustizia, perché la vita deve essere affrontatá con “umanitá”, un’”umanitá” che é sparita: “Il mondo”, dice Jesús Emilio “É come se fosse stato anestetizzato. È come se si fosse addormentato”.
Ed aggiunge: “Questa é una dittatura che viene chiamata democrazia. Magari l’umanitá fosse capace di unirsi e cambiare tutto ció che va male! O facciamo una seria riflessione adesso, o l’intera Umanitá verrá sterminata”.

Sabato 12 novembre 2011. Sabadell (Catalunia). Ore 18.00.

L’incontro di oggi riunisce un buon gruppo di persone che, per la prima volta, sentono parlare della Comunitá di Pace di San José de Apartadó.

Il messaggio di Noelia e Jesús Emilio é un flusso di energia che riempie la sala ed invade i cuori. Non si puó spiegare con le parole la forza ed il calore di queste ore cosí intense e dense.
Difficile non tornare a sentire le lacrime davanti allo sguardo profondo di Jesús Emilio che ci ricorda che ogni vittima non é un morto, ma un seme che nasce nel nostro cuore.

Impossibile non pretendere giustizia davanti alla voce soave di Noelia che racconta di quella sua figlia, e di tutti gli altri figli di questa terra, uccisi e massacrati per volontá di un potere assurdo e senza senso.

* * * * *
Oggi, finalmente, sono riuscita a fare un po’ di ordine ai miei pensieri, anche se non penso di poter dare un nome unico e preciso ai mille stati d’animo nati in questi giorni.

Le cene e le parole scambiate con Jésus Emilio, Noelia ed i volontari di varie associazioni, la mattinata ed il pomeriggio passati insieme a loro, gli incontri pubblici, i piccoli gesti, i racconti di questo dramma, i loro occhi lucidi e la loro capacitá incredibile di sorridere e scherzare...ogni attimo, ogni secondo, sarebbe degno di un lungo racconto.

Noelia e Jesús Emilio ripartono domenica: é quasi mezzo giorno quando ci salutano mentre si dirigono verso il loro treno. Viaggiano leggeri e mi rendo conto dell’inutilitá di tante nostre cose.

Le nostre strade in un qualche modo continuano ad essere unite, anche se il nostro tempo insieme, per ora, si ferma qua. Mi legano a loro con un sorriso. “Speriamo di vederti presto in Colombia”, aggiungono.

Me ne torno a casa con la forza ed il calore del loro abbraccio e mi porto dentro all’anima il regalo della loro resistenza e del loro essere infinitamente Vivi.

Davanti a tutto questo non possiamo sederci e dormire. Davanti a tutto ció non possiamo “restare in silenzio”.

Carla Peracchi – Gr. 208 Amnesty International

martedì 1 novembre 2011

“En Colombia, los derechos humanos son de papel”

Oggi vi proponiamo l'intervista a Nelly Bocchi in duplice lingua:Spagnolo/Italiano

sábado 29 de octubre de 2011
Entrevista. Habla Nelly Bocchi desde Italia 

“En Colombia hay una guerra desde hace más de 50 años que el Gobierno no admite. Una guerra debida a la desigualdad social que ha generado violencia  y los civiles son los más perjudicados”, dice Nelly Bocchi, líder de Amnistía Internacional en Italia. “Colombia es el segundo país  del mundo con el mayor número de desplazados por un conflicto”, añade.
In Colombia c‘è una guerra da più di 50 anni che il governo non ammette  . Una guerra dovuta  alla disuguaglianza sociale che ha generato violenza e i civili sono quelli più colpiti , dice NB attivista di AI in Italia . Aggiunge, la Colombia è il secondo paese nel mondo con più sfollati  a causa del conflitto.
Por Valeria Monteverdi (*)
Milán, Italia
 Nelly Bocchi, responsable del Grupo 208 de Amnistía Internacional en Italia, conoce más los problemas de Colombia que muchos colombianos.
N B responsabile del gr 208 di AI in Italia , conosce  meglio di molti colombiani  i problemi della Colombia.
 Vive en un pequeño pueblo llamado Fidenza, a 150 kilómetros al sur de Milán, y desde allí sale a diario una gran cantidad de cartas y peticiones dirigidas al gobierno colombiano, a los organismos de seguridad, a la Defensoría del Pueblo y a los batallones del Ejército para denunciar violaciones de los derechos humanos y recordarle a nuestro país los tratados que ha firmado en defensa de estos derechos.
Vive in una piccola città. Fidenza a 150 km a sud di Milano  e da lì spedisce una gran quantità di lettere e petizioni  al governo colombiano, agli organismi di pubblica sicurezza , alla “defensoria del pueblo”  ai battaglioni dell’esercito per denunciare  le violazioni dei DU  e ricordare al nostro paese i trattati che ha firmato a difesa di questi stessi  diritti.

 Nelly es farmacista de profesión y activista de derechos humanos por vocación.
Nelly è farmacista di professione  e attivista per i DU per vocazione.
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--¿Qué hace exactamente Amnistía Internacional?
Cosa fa esattamente AI
--Amnistía Internacional es una organización no gubernamental. En la actualidad somos más de 2,8 millones de socios, activistas y voluntarios, y estamos presentes en más de 150 países, trabajando por la justicia y la dignidad de las personas. Nuestra labor se centra en combatir los abusos contra los derechos humanos de víctimas con nombre y apellido a través de la investigación, la denuncia pública y el activismo.
AI è una  organizzazione  non governativa .Attualmente siamo 2,8 milioni di soci, attivisti e volontari  e siamo presenti in 150 paesi , lavorando per la giustizia e la dignità  delle persone. Il nostro lavoro si incentra nel combattere gli abusi  contro i DU di vittime  con nome e cognome attraverso l’investigazione, la denuncia pubblica e l’attivismo.

--¿Cómo se convierte Nelly Bocchi en una activista?
Come diventa Nelly Bocchi attivista?
--Hace más de 20 años hago parte de esta organización. Empecé porque estaba en contra de la pena de muerte. Cuando era muy joven me impresionó mucho el saber que durante la dictadura de Franco en España  quienes pertenecían a ETA morían  con la garrota.
Da più di 20 anni faccio parte di questa organizzazione. Iniziai perché ero contraria alla pena di morte . Quando ero molto giovane  mi impressionò molto  venire a conoscenza  che durante la dittatura di Franco, in Spagna,  i separatisti baschi venivano condannati morte tramite  la garrota

--¿Por qué en Italia se trabaja por los derechos humanos de Colombia?
Perchè in Italia  si lavora per i DU in Colombia?
--Los grupos de un Estado trabajan sobre la violación de los derechos humanos de otro Estado. De esa manera es más fácil mantener la imparcialidad. Los activistas colombianos, por ejemplo, trabajan casos de países diferentes a Colombia. Hay excepciones. Por ejemplo, en este momento en Italia se trabaja por la creación de una ley que condene la tortura.
I gruppi si uno stato lavorano riguardo alle violazioni dei DU di  altri stati. In questo modo è più facile rimanere imparziali. Gli attivisti colombiani, ad esempio,  si occupano di casi  di paesi diversi dalla Colombia. Ci sono delle eccezioni, ad esempio , ora in Italia, si lavora per la creazione di una legge che condanni la tortura.

--En muchos países son considerados una organización incómoda…
In molti paesi  è considerata una organizazione scomoda....
--En Colombia, como en otros países, somos incómodos, porque oponemos resistencia a las injusticias y pedimos responsabilidades por sus acciones a los gobiernos, empresas, grupos armados, etcétera, ya sea en un conflicto de gran repercusión pública o en un rincón olvidado del planeta. Por ello necesitamos preservar nuestra imparcialidad y libertad de acción. Somos independientes de todo gobierno, ideología política, interés económico o credo religioso. No aceptamos financiación de gobiernos nacionales ni donaciones de partidos políticos.
In Colombia , come in altri paesi, siamo scomodi perché ci opponiamo alle ingiustizie e  chiediamo conto delle proprie azioni ai governi, alle imprese, ai gruppi armati ecc sia che si tratti di un conflitto noto all’opinione pubblica  sia che avvenga in un angolo dimenticato  del pianeta. Per questo occ orre  mantenere la nostra imparzialità  e  libertà di azione. Siamo indipendenti da qualsiasi governo, ideologia politica,  interesse politico o credo religioso Non accettiamo finanziamenti da governi nazionali né donazioni da partiti politici

--¿Cómo empieza el grupo 258 a trabajar por Colombia?
Quando  inizia a lavorare per la Colombia il gr 208?
--Trabajamos por Colombia desde hace cuatro años. Empezamos  con Perú y después con Chile.
Lavoriamo sulla Colombia da 4 anni. Abbiamo iniziato col Perù poi col Cile

--¿Qué se conoce en Italia de Colombia?
Cosa si conosce della Colombia in Italia?
--En Italia de Colombia se sabe poco. Como conocen poco los colombianos los problemas de su país.  Lo único que la gente  identifica es la igualdad Colombia–coca. De vuestro país no se habla y en el silencio es más fácil continuar la violación de los  derechos humanos. El silencio es el mejor amigo de la complicidad.
In Italia si sa poco della Colombia. Altrettanto  i colombiani conoscono poco i problemi del proprio paese . generalmente le persone identificano la Colombia con la coca. Riguardo al vostro paese non si parla e col silenzio è più facile continuare a commettere violazioni dei DU Il silenzio è il miglior amico delle ingiustizie

--¿Qué idea se ha hecho de nuestro país en estos años de trabajo?
Che idea vi siete fatti del nostro paese in questi anni di lavoro?
--Colombia ha sido un país que siempre nos ha interesado. Es uno de los mayores violadores de derechos humanos en el mundo por parte de todos los actores armados: guerrilla, paramilitares y militares.  En el papel es un país  perfecto. Ha firmado todos los tratados más importantes, pero no los pone en práctica. Amnistía le recuerda al Gobierno colombiano que ha sido una elección del mismo país firmar esas convenciones y le pide  que las respete.
La colombia è stato un paese che ci ha sempre interessato . E’ uno dei maggiori violatori dei Du del mondo da parte di tutti gli attori del conflitto : guerriglia ,paramilitari e militari Sulla carta è un paese perfetto . Ha firmato tutte le convenzioni più importanti , ma non le mette in pratica . AI ricorda al governo colombiano che è stata una decisione  del paese stesso di firmarle, e chiede che vengano rispettate

--¿Cuál es el tema más preocupante de derechos humanos en Colombia?
Qual è il problema più preoccupante che riguarda i DU in Colombia?
 --Sabemos que en Colombia hay una guerra desde hace más de 50 años que el Gobierno no admite. Una guerra debido a la desigualdad social y esto ha generado violencia, inseguridad y los civiles  son los más perjudicados en el conflicto. Lo que más nos preocupa es la defensa de estos civiles que no deben morir. Este es el derecho humanitario.
Sappiamo che in Colombia c’è una guerra da più di 50 anni che il governo non ammette . Una guerra causata dalla diseguaglianza  sociale e ciò ha generato violenza , insicurezza  e i civili sono i più colpiti dal conflitto. Quello che maggiormente ci preoccupa è la difesa dei civili, che non possono essere uccisi. Questo è il diritto umanitario.

--¿Cuáles son los casos colombianos que más han impresionado a los activistas de Amnistía?
Quali sono i casi  di violazione ai DU che più hanno colpito gli attivisti di Amnesty?

--Todas las violaciones de derechos humanos que se presentan en Colombia son de verdad muy fuertes, pero entre los casos que más nos han impresionado están los falsos positivos. Recibimos y escuchamos denuncias de violación de derechos humanos todos los días, pero nunca habíamos visto algo tan impresionante. Muchos de estos falsos positivos fueron enterrados en la fosa común de la Macarena, donde encontraron 2.500 muertos al lado de un batallón del Ejército y creo que en Colombia ni siquiera dieron la noticia. Una cosa que sucede solo en Colombia y que no se ha visto ni siquiera en  Auschwitz.
Tutte le violazioni dei D U che avvengono in Colombia sono molto pesanti, quelle che più ci hanno colpito sono quelle riguardanti i “ falsos positivos”  Riceviamo ed ascoltiamo denunce di violazioni dei Du ogni giorno , ma non abbiamo mai visto  fatti così impressionanti . Molti di questi  “ Falsos positivos” sono stati  sepolti in una fossa comune a La Macarena , dove furono scoperti 2500 cadaveri, vicino alla sede di un battaglione dell’esercito e credo nemmeno in Colombia si diede questa notizia. Una cosa che avviene solo in Colombia e che non accadde nemmeno ad Auschwitz.

--¿Qué otras violaciones se presentan en nuestro país?
Quali altre violazioni avvengono nel nostro paese?
--Colombia es el segundo país  del mundo, después de Sudán, con el mayor número de desplazados por la violencia, el cuarto país con mayor número de minas antipersonales y el 60% de los sindicalistas asesinados en el mundo son colombianos. Todo esto, sin dejar de lado el problema de la parapolítica y de los paramilitares al servicio del gobierno.
La Colombia è il secondo paese al mondo, dopo il Sudan,  con il maggior numero di sfollati   a causa della violenza, il quarto  col maggior numero di mine antipersona e  il 60%dei sindacalisti 
assassinati nel mondo sono colombiani . Senza parlare di parapolitica e dei paramilitari al servizio del governo

--Ante todas estas violaciones de derechos humanos, ¿existe alguna propuesta de Amnistía Internacional para lograr la paz en Colombia?
Davanti a tutte queste violazioni dei D U   esiste qualche proposta  proveniente da AI  per  ottenere la pace in Colombia?
--La propuesta existe, pero no la hemos hecho nosotros sino que viene de la población civil y pensamos que sea la más seria y viable para alcanzar la paz. Estamos de acuerdo todos los activistas de derechos humanos, no sólo en Italia sino en el resto de Europa: se llama Comunidad de Paz de San José de Apartadó. Se trata de una comunidad que decidió salir del conflicto. No apoyan a los actores armados, no han querido dejar su tierra, han creado un territorio de paz  y tienen unas leyes muy claras de convivencia. Se defienden sólo con la palabra. Esta es una propuesta que molesta a todos los señores de la guerra y por ello la Comunidad ha pagado un precio en vidas muy alto.  No es una alternativa simple, ni veloz, pero es la única alternativa para acabar con este espiral de muerte e iniciar un verdadero camino hacia la paz.
La proposta esiste , ma non l’abbiamo fatta noi, bensì viene dalla popolazione civile  e pensiamo che sia la più  seria  e fattibile per ottenere la pace In questo concordiamo con tutti gli attivisti per i DU non solo in Italia, ma anche nel resto di Europa. Si chiama Comunità di Pace di San Josè di Apartadò. Si tratta di una comunità che ha deciso di uscire dal conflitto . Non appoggiano gli attori armati, non hanno voluto lasciare la propria terra , hanno creato un territorio di pace  e hanno delle regole ben chiare di convivenza. Si difendono solo con le parole . Questa è una proposta che non piace davvero a tutti i signori della guerra e per questo la Comunità ha pagato un prezzo molto alto in vite umane. Non è un’alternativa semplice, né veloce , ma è l’unica alternativa per spezzare  questa spirale di morte e iniziare un vero cammino verso la pace.

(*) Periodista colombiana.
Publicado por Luis Alfonso Mena S. en 9:59 AM


venerdì 28 ottobre 2011

Premio Sakharov a cinque attivisti primavera araba

28/10/2011



I nostri carissimi " partigiani della pace" ovvero le donne e gli uomini della Comunità di Pace di S. Josè di Apartadò purtroppo non hanno vinto il premio Sakharov , forse me lo aspettavo.. ma ci speravo davvero tanto.

Speravo che il loro esempio di vita volto alla pace , alla non violenza attiva, alla resistenza senza armi potesse essere conosciuto in tutta Europa, esempio quasi unico in questo mondo dominato dalle guerre e dalla violenza .
Non è stato così e me ne rammarico. 
Comunque hanno avuto la possibilità, Jesus e Noelia, di far sentire la voce della comunità intera al parlamento europeo , come direbbero loro " hanno seminato dignità" ; occorre che questi semi preziosi vengano ora protetti e coltivati.. e questo è compito nostro, di tutti noi che li abbiamo incontrati e conosciuti .
Di loro, Alfredo Molano Bravo ha detto:

" la Comunità reclama soltanto di essere fedele alla vita e sopra questa fede ha costruito una muraglia, pietra su pietra, morto su morto, fino a farla diventare un'alta finestra verso il futuro. Nulla è riuscito a fermarla. Nè la calunnia, nè la minaccia, nè il furto, nè il sangue innocente con il quale è stata irrigata la sua terra .La Comunità di Pace di S. Josè  Apartadò  ha fatto della sua vita e dei suoi principi, un tribunale storico al quale, presto o tardi, i violenti dovranno rendere conto e inchinarsi davanti al suo verdetto". 

Questa scelta , questo esempio di vita vale più di mille premi Sakharov e di altrettanti nobel per la pace..Tutti loro, donne, uomini, bambine, bambini, anziane e anziani sono davvero  I GRANDI DELLA STORIA.

28/10/2011 Nelly


Qui di seguito pubblichiamo il link con la notizia dell’ assegnazione del primo premio assegnato ai cinque attivisti della Primavera Araba.
http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2011/10/27/visualizza_new.html_666850056.html

domenica 23 ottobre 2011

La Comunità di Pace di San José de Apartado in Colombia è tra i tre finalisti per il premio Sacharov

La Comunità di Pace di San José de Apartado in Colombia è tra i tre finalisti per il premio Sacharov.

I finalisti :



  •  Un gruppo di cinque persone che hanno rischiato la vita per la democrazia ei diritti fondamentali nella "Primavera araba",
  •  un'associazione di giornalisti in Bielorussia,
  •  la Comunità di Pace di San José de Apartado in Colombia.
Nell'articolo seguente vi proponiamo l'intervista ai due rappresentanti della Comunità di Pace di San Josè di apartadò Jesús Emilio Tuberquía Tuberquía e Noelia..


domenica 9 ottobre 2011

Continuiamo a rifiutare le strategie di morte del Governo

Oggi vi proponiamo la traduzione dell'articolo pubblicato sul sito della 
Comunità di Pace di San Josè di Apartadò.
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Settimana dopo settimana vediamo aumentare l‘azione dei paramilitari, non solo nei territori della nostra Comunidad de Paz de San José de Apartadó, ma anche in molte altre zone del Paese, e la cosa peggiore è che la società va accettandolo come un destino fatale, senza rimedio, al quale bisogna sottomettersi. Molta gente non ci crede quando denunciamo le forme della presenza e le azioni concrete dei paramilitari nella zona della nostra Comunità. Nessuno fa niente. Tutto viene subito comunicato al Presidente della Repubblica, ma lui, l’unica cosa che fa, è rimettere le denuncie alle gerarchie dell’Esercito e della Polizia, che sono le istituzioni che incentivano, appoggiano, proteggono e coprono  i paramilitari, perché queste “indaghino” proprio su quello che fanno i paramilitari. E le gerarchie militari e della polizia iniziano un giro di remissione a catena ai comandanti, dal più alto livello fino al più basso, così che la risposta percorre tutte le catene di comando e  infine arrivano le solite frasi di routine già utilizzate da varie decadi: “non abbiamo truppe nella zona in questo momento”; “i fatti non sono stati denunciati davanti alle autorità competenti”; “questo non è potuto accadere perché é proibito dai nostri regolamenti”. Intanto i paramilitari giustiziano contadini, minacciano, eseguono sfollamenti forzati, annunciano lo sterminio della nostra Comunità, rubano, distruggono coltivazioni, obbligano a lavori forzati gli abitanti di intere frazioni, e nessuno fa niente. Vige il silenzio dovuto al terrore mentre loro controllano tutta la vita della popolazione in veste di ausiliari della forza pubblica; chiedono documenti; decidono tasse; fanno censimenti; ; riuniscono le comunità; mettono imposte sui prodotti; incentivano la coltivazione della coca e ne controllano il commercio; impongono regole per la vita quotidiana. Viviamo in una società paramilitarizzata mentre il Governo del Presidente Santos vende alla Comunità Internazionale la grande menzogna che il paramilitarismo non esiste più, che ci sono solo bande dedite alla delinquenza comune per le quali ha forgiato la sigla ingannevole di “BACRIM”. Tutto questo accade in una società sottomessa all’azione paramilitare, sotto lo sguardo permissivo dello Stato Colombiano in tutte le sue vesti, permissività che si cerca di occultare sostenendo di perseguire il paramilitarismo, cosa non credibile per noi che viviamo la realtà cruda, dove quest’affermazione suona come una semplice burla.
La nostra opzione per la vita ci porta a dare testimonianza di questa situazione, poiché noi ci opponiamo esplicitamente a una società di morte, a una società determinata dalla guerra e dalle armi; la nostra opzione è per la vita, per la non violenza, per la pace, e ci porta  a solidarizzarci con qualsiasi persona che sia vittima di questa logica paramilitare. Nel dare testimonianza di questa situazione, ribadiamo il nostro rifiuto a questo tipo di società e di Stato immersi nella menzogna e nella violenza. La nostra Comunità indubitabilmente ripudia questa logica, queste leggi del paramilitarismo che implicano una società basata sull’ingiustizia, sull’impunità e generatrice solo di morte.
Vogliamo continuare a dare testimonianza di questi fatti ogni settimana,  testimonianza sulle basi paramilitari che  continuano ad esserci, anno dopo anno, riaffermando  il loro circuito di morte nella società e nel nostro territorio.
Denunciamo e condanniamo tutto il sostegno, attivo e/o passivo, dello Stado a:
-          La base paramilitare ubicata nella frazione Mano Cuello, del corregimiento di El Dos, nel municipio di Turbo, confinante con le frazioni della nostra Comunità di Pace. Da lì, più di duecento paramilitari si dirigono in diversi luoghi da dove controllano tutte le entrate delle persone nei centri abitati, fanno censimenti, comprano coca, fanno entrare armi e munizioni, proferiscono minacce, detengono persone che poi spariscono o vengono uccise, riuniscono la gente del luogo e gli dicono che loro sono la legge e sono quelli che controllano tutto, che chi non gli obbedisce verrà ucciso. Uno degli ultimi episodi di questo tipo è stata la riunione del  23 settembre, di mattina, dove i paramilitari hanno esposto tutte queste condizioni alla gente.
-          La base paramilitare di Nueva Antioquia, dove più di cento paramilitari vanno in giro con mimetiche o vestiti da civili, armati, percorrendo i centri abitati fino a Playa Larga. Lì censiscono le proprirtà delle diverse frazioni; riscuotono imposte sul legno e sui diversi prodotti del luogo; riuniscono gli abitanti dicendogli le stesse cose esposte sopra sul loro controllo e sull’ubbidienza che la gente gli deve. Uno degli ultimi episodi è stato il censimento realizzato lo scorso 21 settembre nella frazione di Playa Larga.
-          La base paramilitare di Piedras Blancas, dove sono stanziati più di cento paramilitari. Da lì  vanno a fare pattugliamenti nelle frazioni della nostra Comunità, proferendo minacce, annunciandone l’imminente sterminio e controllando l’alimentazione, il movimento delle persone e imponendo le loro regole del gioco. Uno tra i tanti episodi avvenuti, sono state le minacce proferite sabado 17 settiembre alla 10:00 nelle frazioni La Cristalina y Carepa, dove hanno detto alla gente che avrebbero fatto sparire varie persone se non si fossero adeguati alle loro regole.
-     La base paramilitare di Batata: lì hanno costruito un edificio grande per ospitare più di 300 paramilitari che si spostano per la zona controllando le frazioni, registrando le generalità delle persone, stabilendo posti di blocco permanenti e requisendo gli averi degli abitanti, controllando tutto quello che fanno e producono le famiglie. Uno degli ultimi episodio è avvenuto nei giorni 24 e 25 settembre, quando hanno istallato un posto di blocco permanente per tutto il giorno, dove perquisivano le persone e gli chiedevano i documenti, affermando che a quelli che non conoscevano e quelli che non gli avrebbero obbedito, li avrebbero ammazzati.
-    La base paramilitare di Los Mandarinos: ci sono più di cinquanta paramilitari che fanno un controllo permanente della gente quando arrivano i mezzi del servizio pubblico, questo ogni giorno, compiendo perquisizioni e registrazioni dei dati anagrafici.
Viviamo circondati dalle azioni dei paramilitari, rese ancora più criminali dal reclutamento di minorenni delle diverse frazioni, cosa che aggrava la loro azione di morte. Si appropriano delle terre,  imponendo il silenzio delle tombe e lasciando una società muta, sottomessa e incatenata a queste strutture d’ingiustizia. Davanti a tutto questo, ci neghiamo a sottometterci, al di là dei rischi che questo implica, perché crediamo che la vita deve stare al di sopra della morte e quindi al di sopra del silenzio e dell’orrore delle armi. Ripudiamo e condanniamo la criminalità di un Governo e di uno Stato che mantengono questo stato di cose, dei detentori di tutti i poteri e soprattutto dei loro mezzi di “informazione” che tacciono su tutti questi orrori.

  COMUNIDAD DE PAZ DE SAN JOSÈ  DE APARTADÓ
2 OCTUBRE DE 2011

Comunidad de Paz de San José de Apartadó
http://www.cdpsanjose.org
 

sabato 17 settembre 2011

Comunidad de Paz de San José de Apartadó, nominata al premio Sájarov del Parlamento Europeo

 
La Comunità di Pace colombiana di San José de Apartado è stata nominata oggi per il premio Sakharov che ogni anno  il Parlamento europeo (PE) da ai difensori della libertà. La candidatura, sponsorizzata dal gruppo Sinistra Unita al Parlamento, mira a riconoscere il "coraggio, la resistenza e la dedizione ai valori della pace e della giustizia" che la Comunità ha dimostrato per anni "in un clima di brutalità e di distruzione." 


La Comunità di Pace di San José de Apartado è un villaggio nel nord-ovest della Colombia, dove già sfollate dai combattimenti erano neutrali al conflitto tra i guerriglieri, paramilitari e lo Stato. I membri di questo gruppo sono stati vittime di numerosi attacchi, anche se la Corte dei diritti dell'uomo ha chiesto al governo colombiano di prendere provvedimenti per garantire la loro sicurezza. Il lavoro della Comunità di Pace è già stato riconosciuto con altri premi in Europa, anche se nel caso di Sacharov hanno una difficile priorità per ottenere il premio, poiché non vi è una candidatura che è Sostenuta da grandi gruppi. Gli altri Candidati sono un gruppo di attivisti della "primavera araba", che include il tunisino Mohamed Bouazizi, Asmaa Mahfouz egiziano, libico di al-Zubair Ahmed al-Sanusi e Razan siriani Zeitouneh e Ali Farzat. Oltre a queste due opzioni sono anche inclusi nella lista dei candidati dell'opposizione bielorussa e giornalista e scrittore Dzmitry Bandarenka sloveno Boris Pahor. Il 20 ottobre, i deputati voteranno per selezionare tre finalisti e successivamente  scegliere il vincitore di quest'anno, che presenterà il premio durante una cerimonia a Strasburgo (Francia) nel mese di dicembre. L'ultima edizione di questo premio è stata assegnata al dissidente cubano Guillermo Fariñas, che non hanno potuto ritirare il premio a Strasburgo per rifiuto del regime di Castro che non gli ha permesso di viaggiare.

Traduzione dell'articolo precedentemente pubblicato su:

venerdì 12 agosto 2011

Diario di un massacro: video

Oggi vi presentiamo due Video che raccontano la storia del massacro di 8 menbri della Comunità di Pace di San Josè di Apartadò. 

Buona Visione

Parte 1


parte 2


lunedì 8 agosto 2011

Comunità di Pace: 10 membri uccisi nel 2011


Continua a salire il numero dei morti nella Comunità di pace di San josè de Apartado.

Da gennaio ad oggi ci sono state ben 10 uccisioni di membri della Comunità di pace nonostante l'aiuto (fittizio) del governo colombiano e il sostegno dei membri del Congresso degli Stati Uniti.

Un membro della comunità che gode di uno status speciale di protezione dalla Corte interamericana per i diritti umani ha dichiarato che: "La situazione di morte e ingiustizia nei confronti della comunità e agricoltori della zona continua ancora oggi"

Secondo il membro della comunità - le persone sono state uccise a causa del "rapporto tra i paramilitari e le forze armate, e la cosiddetta 'pulizia sociale".

La comunità ha ripetutamente chiesto protezione al governo colombiano . 
In febbraio in una petizione al presidente Juan Manuel Santos, la comunità ha delineato atti di aggressione contro i membri della comunità che si sono verificati nel 2011, e ha chiesto al presidente di prendere le misure.

Diciannove petizioni simili sono state fatte precedentemente con l'ex presidente colombiano Alvaro Uribe, ma inutilmente. Nessuna  risposta dal governo.

La Corte interamericana dei Diritti Umani dell'Organizzazione degli Stati Americani ha invitato le autorità colombiane ad adottare misure adeguate per garantire la sicurezza degli abitanti della Comunità di Pace.
Tuttavia, il governo colombiano ha omesso di adottare misure efficaci per dare corso alle richieste della Corte. 

Amnesty International in un rapporto ha dichiarato: "I 40 anni di conflitto armato interno hanno devastato la vita di milioni persone in Colombia. Alcune comunità si sono uniti per chiedere che tutte le parti in conflitto rispettino i diritti civili, per non essere trascinati nel conflitto. Una comunità, è la Comunità di Pace di San José de Apartado. I suoi membri  hanno pagato un prezzo pesante per la loro posizione di principio. In questo documento, Amnesty International sollecita le autorità colombiane per garantire la sicurezza dei membri della comunità e portare i responsabili di uccisioni e minacce alla giustizia".

Sei membri del Congresso degli Stati Uniti hanno inviato una lettera al vice presidente colombiano Angelino Garzon nel mese di giugno, esortandolo a "creare rapidamente una Commissione di valutazione della giustizia per esaminare presunte violazioni dei diritti umani commesse contro la Comunità di Pace di San José de Apartado, e di indagare in modo efficace e perseguire gli omicidi di membri della Comunità di Pace da parte di gruppi paramilitari che operano nella zona. "

La mancanza di effettivo accertamento e perseguimento di questi casi è profondamente preoccupante, soprattutto alla luce della costante assistenza militare statunitense al governo della Colombia.

Membri del Congresso degli Stati Uniti hanno scritto: "Ad oggi, solo una condanna di un agente di stato è risultata dalle indagini degli omicidi ".

Relazione di un membro della comunità che gode di uno status speciale di protezione dalla Corte interamericana per i diritti umani.


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