lunedì 21 novembre 2011

COSTRUENDO VITA E SPERANZA.

      

COMUNITÁ DI PACE DI SAN JOSÉ DE APARTADÓ:


Carla Peracchi – Gr. 208 Amnesty International
Venerdí 11 novembre 2011. Barcellona (Catalunia). Ore 18.30.

Noelia e Jesús Emilio arrivano a Barcellona giovedi 10 di novembre 2011 dopo aver attraversato diverse cittá Europee, accompagnati da Amnesty International.

L’ incontro, finalmente, venerdi pomeriggio, giorno in cui é prevista la conferenza pubblica.
Vederli, dopo un anno, mi dá una grande emozione! É un grande regalo, per me, poterli riabbracciare e riincontrare in questa loro presenza.


Le persone venute a questo primo incontro conoscono tutte –direttamente o indirettamente- Noelia y Jesús Emilio.
Sono tutte persone facenti parte di diversi collettivi ed associazioni che si occupano di Colombia e Comunitá di Pace. Si conosce la lotta di San José de Apartadó. Si condivide la loro resistenza nonviolenta.
Non sono necessarie né premesse né  presentazioni: Jesús Emilio e Noelia vanno direttamente al nocciolo della questione.

Raccontano, innanzitutto, il loro incontro con i rappresentati del Parlamento Europeo, in occasione del premio Sájarov, che vede la Comunitá di Pace di San José de Apartadó tra i tre finalisti.

Jesús Emilio e Noelia ci tengono a sottolineare che la criminalizzazione ingiusta dei liders della Comunitá di Pace sta diventando sempre piú forte, e le stesse Associazioni ed Organizzazioni che lavorano al loro fianco, appoggiando e solidarizzando la scelta non violenta della Comunitá, si vedono accusate di essere portavoce e difensori della guerriglia.

Cosí, al grande dramma della situazione attuale che si vive nella zona di SJA, si aggiunge la falsa informazione che accusa i membri della Comunitá di Pace di essere parte attiva della guerriglia, macchiando e diffamando in maniera totalmente arbirtaria ed ingiusta i costruttori di questa alternativa pacifica e neutrale nel mezzo del conflitto armato colombiano.

Il paramilitarismo ed il narcotraffico giocano un ruolo determinante in tutta questa situazione e la politica del terrore viene attuata senza nessun limite da parte del Governo: piú la gente ha paura, piú lo stato si garantisce il silenzio della popolazione davanti a queste violenze.

Il Governo vuole creare divisione, diffondere l’odio tra gli stessi colombiani, disinformare.

Jesús Emilio ci spiega, inoltre, di come un’ uccisione effettuata da parte di un guerrigliero (e quindi la morte di un paramilitare), é l’annuncio di un massacro imminente ed aggiunge: “La matanza en Colombia acaba de empezar” (“Il massacro in Colombia é appena cominciato”).

Il cuore si ferma a questo pensiero.

Noelia, con la sua tenerezza di donna, riesce a dare un po’ di luce a questo dato cosí drammatico, affermando il valore delle vita, dicharando che non si puó mai celebrare l’uccisione di nessuno, di nessuna persona, chiunque essa sia.

Ogni essere umano ha diritto alla vita, ed ogni persona che viene uccisa é il terribile segno che le cose non stanno migliorando.

Ci parla di come la Comunitá si organizza per dare opportunitá ai giovani di San José de Apartadó, ci racconta di come funziona la loro scuola, un’educazione autonoma in cui gli stessi studenti, una volta cresciuti, diventano gli insegnanti dei piú piccoli.

Ci spiega dell’impegno di tutti all’interno del lavoro comunitario; parla di difesa e denuncia; e per piú volte ripete la necessitá di “andare avanti”, essere coerenti, fare memoria per ogni vittima, pretendere -senza tregua- al governo il rispetto della vita ed il diritto a vivere nelle loro proprio terre.

Jesús Emilio aggiunge la necessitá di arrivare alle Universitá e ai politici, in modo tale da diffondere il piú possibile questo messaggio di Pace e di giustizia, perché la vita deve essere affrontatá con “umanitá”, un’”umanitá” che é sparita: “Il mondo”, dice Jesús Emilio “É come se fosse stato anestetizzato. È come se si fosse addormentato”.
Ed aggiunge: “Questa é una dittatura che viene chiamata democrazia. Magari l’umanitá fosse capace di unirsi e cambiare tutto ció che va male! O facciamo una seria riflessione adesso, o l’intera Umanitá verrá sterminata”.

Sabato 12 novembre 2011. Sabadell (Catalunia). Ore 18.00.

L’incontro di oggi riunisce un buon gruppo di persone che, per la prima volta, sentono parlare della Comunitá di Pace di San José de Apartadó.

Il messaggio di Noelia e Jesús Emilio é un flusso di energia che riempie la sala ed invade i cuori. Non si puó spiegare con le parole la forza ed il calore di queste ore cosí intense e dense.
Difficile non tornare a sentire le lacrime davanti allo sguardo profondo di Jesús Emilio che ci ricorda che ogni vittima non é un morto, ma un seme che nasce nel nostro cuore.

Impossibile non pretendere giustizia davanti alla voce soave di Noelia che racconta di quella sua figlia, e di tutti gli altri figli di questa terra, uccisi e massacrati per volontá di un potere assurdo e senza senso.

* * * * *
Oggi, finalmente, sono riuscita a fare un po’ di ordine ai miei pensieri, anche se non penso di poter dare un nome unico e preciso ai mille stati d’animo nati in questi giorni.

Le cene e le parole scambiate con Jésus Emilio, Noelia ed i volontari di varie associazioni, la mattinata ed il pomeriggio passati insieme a loro, gli incontri pubblici, i piccoli gesti, i racconti di questo dramma, i loro occhi lucidi e la loro capacitá incredibile di sorridere e scherzare...ogni attimo, ogni secondo, sarebbe degno di un lungo racconto.

Noelia e Jesús Emilio ripartono domenica: é quasi mezzo giorno quando ci salutano mentre si dirigono verso il loro treno. Viaggiano leggeri e mi rendo conto dell’inutilitá di tante nostre cose.

Le nostre strade in un qualche modo continuano ad essere unite, anche se il nostro tempo insieme, per ora, si ferma qua. Mi legano a loro con un sorriso. “Speriamo di vederti presto in Colombia”, aggiungono.

Me ne torno a casa con la forza ed il calore del loro abbraccio e mi porto dentro all’anima il regalo della loro resistenza e del loro essere infinitamente Vivi.

Davanti a tutto questo non possiamo sederci e dormire. Davanti a tutto ció non possiamo “restare in silenzio”.

Carla Peracchi – Gr. 208 Amnesty International

martedì 1 novembre 2011

“En Colombia, los derechos humanos son de papel”

Oggi vi proponiamo l'intervista a Nelly Bocchi in duplice lingua:Spagnolo/Italiano

sábado 29 de octubre de 2011
Entrevista. Habla Nelly Bocchi desde Italia 

“En Colombia hay una guerra desde hace más de 50 años que el Gobierno no admite. Una guerra debida a la desigualdad social que ha generado violencia  y los civiles son los más perjudicados”, dice Nelly Bocchi, líder de Amnistía Internacional en Italia. “Colombia es el segundo país  del mundo con el mayor número de desplazados por un conflicto”, añade.
In Colombia c‘è una guerra da più di 50 anni che il governo non ammette  . Una guerra dovuta  alla disuguaglianza sociale che ha generato violenza e i civili sono quelli più colpiti , dice NB attivista di AI in Italia . Aggiunge, la Colombia è il secondo paese nel mondo con più sfollati  a causa del conflitto.
Por Valeria Monteverdi (*)
Milán, Italia
 Nelly Bocchi, responsable del Grupo 208 de Amnistía Internacional en Italia, conoce más los problemas de Colombia que muchos colombianos.
N B responsabile del gr 208 di AI in Italia , conosce  meglio di molti colombiani  i problemi della Colombia.
 Vive en un pequeño pueblo llamado Fidenza, a 150 kilómetros al sur de Milán, y desde allí sale a diario una gran cantidad de cartas y peticiones dirigidas al gobierno colombiano, a los organismos de seguridad, a la Defensoría del Pueblo y a los batallones del Ejército para denunciar violaciones de los derechos humanos y recordarle a nuestro país los tratados que ha firmado en defensa de estos derechos.
Vive in una piccola città. Fidenza a 150 km a sud di Milano  e da lì spedisce una gran quantità di lettere e petizioni  al governo colombiano, agli organismi di pubblica sicurezza , alla “defensoria del pueblo”  ai battaglioni dell’esercito per denunciare  le violazioni dei DU  e ricordare al nostro paese i trattati che ha firmato a difesa di questi stessi  diritti.

 Nelly es farmacista de profesión y activista de derechos humanos por vocación.
Nelly è farmacista di professione  e attivista per i DU per vocazione.
*******************
--¿Qué hace exactamente Amnistía Internacional?
Cosa fa esattamente AI
--Amnistía Internacional es una organización no gubernamental. En la actualidad somos más de 2,8 millones de socios, activistas y voluntarios, y estamos presentes en más de 150 países, trabajando por la justicia y la dignidad de las personas. Nuestra labor se centra en combatir los abusos contra los derechos humanos de víctimas con nombre y apellido a través de la investigación, la denuncia pública y el activismo.
AI è una  organizzazione  non governativa .Attualmente siamo 2,8 milioni di soci, attivisti e volontari  e siamo presenti in 150 paesi , lavorando per la giustizia e la dignità  delle persone. Il nostro lavoro si incentra nel combattere gli abusi  contro i DU di vittime  con nome e cognome attraverso l’investigazione, la denuncia pubblica e l’attivismo.

--¿Cómo se convierte Nelly Bocchi en una activista?
Come diventa Nelly Bocchi attivista?
--Hace más de 20 años hago parte de esta organización. Empecé porque estaba en contra de la pena de muerte. Cuando era muy joven me impresionó mucho el saber que durante la dictadura de Franco en España  quienes pertenecían a ETA morían  con la garrota.
Da più di 20 anni faccio parte di questa organizzazione. Iniziai perché ero contraria alla pena di morte . Quando ero molto giovane  mi impressionò molto  venire a conoscenza  che durante la dittatura di Franco, in Spagna,  i separatisti baschi venivano condannati morte tramite  la garrota

--¿Por qué en Italia se trabaja por los derechos humanos de Colombia?
Perchè in Italia  si lavora per i DU in Colombia?
--Los grupos de un Estado trabajan sobre la violación de los derechos humanos de otro Estado. De esa manera es más fácil mantener la imparcialidad. Los activistas colombianos, por ejemplo, trabajan casos de países diferentes a Colombia. Hay excepciones. Por ejemplo, en este momento en Italia se trabaja por la creación de una ley que condene la tortura.
I gruppi si uno stato lavorano riguardo alle violazioni dei DU di  altri stati. In questo modo è più facile rimanere imparziali. Gli attivisti colombiani, ad esempio,  si occupano di casi  di paesi diversi dalla Colombia. Ci sono delle eccezioni, ad esempio , ora in Italia, si lavora per la creazione di una legge che condanni la tortura.

--En muchos países son considerados una organización incómoda…
In molti paesi  è considerata una organizazione scomoda....
--En Colombia, como en otros países, somos incómodos, porque oponemos resistencia a las injusticias y pedimos responsabilidades por sus acciones a los gobiernos, empresas, grupos armados, etcétera, ya sea en un conflicto de gran repercusión pública o en un rincón olvidado del planeta. Por ello necesitamos preservar nuestra imparcialidad y libertad de acción. Somos independientes de todo gobierno, ideología política, interés económico o credo religioso. No aceptamos financiación de gobiernos nacionales ni donaciones de partidos políticos.
In Colombia , come in altri paesi, siamo scomodi perché ci opponiamo alle ingiustizie e  chiediamo conto delle proprie azioni ai governi, alle imprese, ai gruppi armati ecc sia che si tratti di un conflitto noto all’opinione pubblica  sia che avvenga in un angolo dimenticato  del pianeta. Per questo occ orre  mantenere la nostra imparzialità  e  libertà di azione. Siamo indipendenti da qualsiasi governo, ideologia politica,  interesse politico o credo religioso Non accettiamo finanziamenti da governi nazionali né donazioni da partiti politici

--¿Cómo empieza el grupo 258 a trabajar por Colombia?
Quando  inizia a lavorare per la Colombia il gr 208?
--Trabajamos por Colombia desde hace cuatro años. Empezamos  con Perú y después con Chile.
Lavoriamo sulla Colombia da 4 anni. Abbiamo iniziato col Perù poi col Cile

--¿Qué se conoce en Italia de Colombia?
Cosa si conosce della Colombia in Italia?
--En Italia de Colombia se sabe poco. Como conocen poco los colombianos los problemas de su país.  Lo único que la gente  identifica es la igualdad Colombia–coca. De vuestro país no se habla y en el silencio es más fácil continuar la violación de los  derechos humanos. El silencio es el mejor amigo de la complicidad.
In Italia si sa poco della Colombia. Altrettanto  i colombiani conoscono poco i problemi del proprio paese . generalmente le persone identificano la Colombia con la coca. Riguardo al vostro paese non si parla e col silenzio è più facile continuare a commettere violazioni dei DU Il silenzio è il miglior amico delle ingiustizie

--¿Qué idea se ha hecho de nuestro país en estos años de trabajo?
Che idea vi siete fatti del nostro paese in questi anni di lavoro?
--Colombia ha sido un país que siempre nos ha interesado. Es uno de los mayores violadores de derechos humanos en el mundo por parte de todos los actores armados: guerrilla, paramilitares y militares.  En el papel es un país  perfecto. Ha firmado todos los tratados más importantes, pero no los pone en práctica. Amnistía le recuerda al Gobierno colombiano que ha sido una elección del mismo país firmar esas convenciones y le pide  que las respete.
La colombia è stato un paese che ci ha sempre interessato . E’ uno dei maggiori violatori dei Du del mondo da parte di tutti gli attori del conflitto : guerriglia ,paramilitari e militari Sulla carta è un paese perfetto . Ha firmato tutte le convenzioni più importanti , ma non le mette in pratica . AI ricorda al governo colombiano che è stata una decisione  del paese stesso di firmarle, e chiede che vengano rispettate

--¿Cuál es el tema más preocupante de derechos humanos en Colombia?
Qual è il problema più preoccupante che riguarda i DU in Colombia?
 --Sabemos que en Colombia hay una guerra desde hace más de 50 años que el Gobierno no admite. Una guerra debido a la desigualdad social y esto ha generado violencia, inseguridad y los civiles  son los más perjudicados en el conflicto. Lo que más nos preocupa es la defensa de estos civiles que no deben morir. Este es el derecho humanitario.
Sappiamo che in Colombia c’è una guerra da più di 50 anni che il governo non ammette . Una guerra causata dalla diseguaglianza  sociale e ciò ha generato violenza , insicurezza  e i civili sono i più colpiti dal conflitto. Quello che maggiormente ci preoccupa è la difesa dei civili, che non possono essere uccisi. Questo è il diritto umanitario.

--¿Cuáles son los casos colombianos que más han impresionado a los activistas de Amnistía?
Quali sono i casi  di violazione ai DU che più hanno colpito gli attivisti di Amnesty?

--Todas las violaciones de derechos humanos que se presentan en Colombia son de verdad muy fuertes, pero entre los casos que más nos han impresionado están los falsos positivos. Recibimos y escuchamos denuncias de violación de derechos humanos todos los días, pero nunca habíamos visto algo tan impresionante. Muchos de estos falsos positivos fueron enterrados en la fosa común de la Macarena, donde encontraron 2.500 muertos al lado de un batallón del Ejército y creo que en Colombia ni siquiera dieron la noticia. Una cosa que sucede solo en Colombia y que no se ha visto ni siquiera en  Auschwitz.
Tutte le violazioni dei D U che avvengono in Colombia sono molto pesanti, quelle che più ci hanno colpito sono quelle riguardanti i “ falsos positivos”  Riceviamo ed ascoltiamo denunce di violazioni dei Du ogni giorno , ma non abbiamo mai visto  fatti così impressionanti . Molti di questi  “ Falsos positivos” sono stati  sepolti in una fossa comune a La Macarena , dove furono scoperti 2500 cadaveri, vicino alla sede di un battaglione dell’esercito e credo nemmeno in Colombia si diede questa notizia. Una cosa che avviene solo in Colombia e che non accadde nemmeno ad Auschwitz.

--¿Qué otras violaciones se presentan en nuestro país?
Quali altre violazioni avvengono nel nostro paese?
--Colombia es el segundo país  del mundo, después de Sudán, con el mayor número de desplazados por la violencia, el cuarto país con mayor número de minas antipersonales y el 60% de los sindicalistas asesinados en el mundo son colombianos. Todo esto, sin dejar de lado el problema de la parapolítica y de los paramilitares al servicio del gobierno.
La Colombia è il secondo paese al mondo, dopo il Sudan,  con il maggior numero di sfollati   a causa della violenza, il quarto  col maggior numero di mine antipersona e  il 60%dei sindacalisti 
assassinati nel mondo sono colombiani . Senza parlare di parapolitica e dei paramilitari al servizio del governo

--Ante todas estas violaciones de derechos humanos, ¿existe alguna propuesta de Amnistía Internacional para lograr la paz en Colombia?
Davanti a tutte queste violazioni dei D U   esiste qualche proposta  proveniente da AI  per  ottenere la pace in Colombia?
--La propuesta existe, pero no la hemos hecho nosotros sino que viene de la población civil y pensamos que sea la más seria y viable para alcanzar la paz. Estamos de acuerdo todos los activistas de derechos humanos, no sólo en Italia sino en el resto de Europa: se llama Comunidad de Paz de San José de Apartadó. Se trata de una comunidad que decidió salir del conflicto. No apoyan a los actores armados, no han querido dejar su tierra, han creado un territorio de paz  y tienen unas leyes muy claras de convivencia. Se defienden sólo con la palabra. Esta es una propuesta que molesta a todos los señores de la guerra y por ello la Comunidad ha pagado un precio en vidas muy alto.  No es una alternativa simple, ni veloz, pero es la única alternativa para acabar con este espiral de muerte e iniciar un verdadero camino hacia la paz.
La proposta esiste , ma non l’abbiamo fatta noi, bensì viene dalla popolazione civile  e pensiamo che sia la più  seria  e fattibile per ottenere la pace In questo concordiamo con tutti gli attivisti per i DU non solo in Italia, ma anche nel resto di Europa. Si chiama Comunità di Pace di San Josè di Apartadò. Si tratta di una comunità che ha deciso di uscire dal conflitto . Non appoggiano gli attori armati, non hanno voluto lasciare la propria terra , hanno creato un territorio di pace  e hanno delle regole ben chiare di convivenza. Si difendono solo con le parole . Questa è una proposta che non piace davvero a tutti i signori della guerra e per questo la Comunità ha pagato un prezzo molto alto in vite umane. Non è un’alternativa semplice, né veloce , ma è l’unica alternativa per spezzare  questa spirale di morte e iniziare un vero cammino verso la pace.

(*) Periodista colombiana.
Publicado por Luis Alfonso Mena S. en 9:59 AM